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BREVI CENNI AUTOBIOGRAFICI

 

Da piccolo ero un bimbo sveglio e precoce in tutto; mia mamma si compiaceva tanto nel leggere i temi che scrivevo e che già alle elementari l'indimenticabile maestra Amendola Marina faceva girare per le altre classi fiera del proprio alunno. Fantasia esageratamente sfrenata ,inventiva e creatività facevano del piccolo Rosolino un talentino niente male; d'altronde già scrivevo piccole storie in segreto e sognavo, sognavo, volavo sulle ali di quella prematura ambizione del divenire uno scrittore... ma certo non ho iniziato questa forma di auto elogio per trasmettervi messaggi del tipo: “Guardate come sono bravo !”; è infatti dopo il periodo magico dei primi 12 anni della mia esistenza che ho dovuto fare i conti con la beffarda realtà. In verità , vi devo confessare, la mia vita è fino ad ora scivolata nell'insegna dei pesci d'Aprile (Sarà che sono nato il 2 aprile e sono un pesce aprilino vivente ?), fatto sta che di delusioni, sconfitte e bastonate morali ne ho prese a sazietà , tanto che il mio pseudonimo “Ron Sisifo” si rifà ad un personaggio di mitologia greca che malgrado (o per colpa di..) la sua astuzia, intelligenza e abilità fu condannato dagli Dei a spingere per l'eternità un masso in una salita ripida, dove non arrivava mai alla vetta per qualche millimetro e si ritrovava a rotolare giù fino in fondo con a dosso la grossa roccia e ricominciare d'accapo. La punizione fu davvero esemplare, poiché avendo ingannato gli stessi Dei e aver sfuggito due volte alla morte si ritrova adesso ancora a non avere il tempo ed il modo di attuare le proprie geniali idee. Premesso ciò ,non voglio assolutamente annoiarvi con una lunga e scocciante descrizione dei miei fallimenti.

Per chiarezza preferisco considerare la formazione di ciò che sono diventato ,percorrendo due corsie della stessa via che porta al presente:

 

SOLDI e AMORE , che possiamo anche chiamare LAVORO e FAMIGLIA.

 

I SOLDI

 

Lavorativamente parlando (“lavorativamente” è una licenza poetica) finisco le superiori all'istituto tecnico commerciale di Bagheria (don Luigi Sturzo), e tento di superare circa 25 concorsi pubblici, per lo più forze armate, mi lascio sedurre da promesse di persone politicamente potenti per varie altre opportunità in aziende private, e nel frattempo lavoro come un somaro, in nero e sottopagato presso imprese edili, dove il copione era ovunque pressoché identico : Mastri carpentieri o muratori che sviluppavano la loro mansione ognuno secondo la propria filosofia di vita (ognuno dei 100 mastri affermava che era solo lui il vero maestro mentre gli altri 99 erano solo degli incapaci) e la mia persona che cercava di carpire più il meccanismo di esecuzione da svolgere che le loro “uniche tecniche” beccandosi continuamente rimproveri del tipo : “sei ancora inesperto, non sei in grado di lavorare da solo”, incrociando la mia strada sempre con la solita figura del “pignolo” . Attenzione !, io quando scrivo “pignolo” lo intendo come ottuso e deficiente , insomma l'opposto del mentalmente elastico!, proprio per indicare soggetti che , ad esempio, realizzavano pilastri più inclinati della torre di Pisa , con cemento depotenziato e quasi senza armatura di ferro ma che prima del getto di cemento ti facevano smontare completamente le casseformi pazientemente assemblate per ore se solo fosse stato presente qualche piccolo residuo di cemento delle precedenti gettate in quanto alla fine si rischiava che il pilastro “non si vedesse pulito !” , mentre “elastico” e “versatile” sono gli attributi che maggiormente , almeno secondo me, rispecchiano la mia personalità (carpentiere, muratore, operatore di CAF e patronato, assicuratore, impiegato AUSL, giardiniere, spazzino, e ultimamente anche coltivatore di limoni - naturalmente non specializzato in nessuno di questi mestieri - ) e con risultati in termini monetari e di autosufficienza economica imbarazzanti.

 

 

 

 

 

 

l' AMORE

 

Come direbbe un battitore di baseball : “Non ci ho capito una mazza!”, al punto da rinunciare alla carriera di poeta (dopo il mio libro “QUATTRORIGHE DI POESIE” e darmi alla filosofia con il libro “L'ALTRO OCCHIO DELLA VERITA” enunciando postulati e teoremi che riducevano questo arcano sentimento in processi chimici e psichici . Potrei iniziare dalle elementari con Agata , la ragazzina del banco accanto di cui ero innamorato e finire con mia moglie (l'unica eccezione che conferma la regola !), ma basta una sola formula matematica : il ragazzino/ragazzo/uomo si sente attratto da una tipa che l'affascina fisicamente (poiché se non la frequenti non sai che carattere abbia), tenta di prendere confidenza per conoscerla meglio e lei lo rifiuta in partenza per i seguenti motivi: 1) innamorata di un altro tizio 2) delusa da un altro tizio 3) punta a obbiettivi che le precludono la possibilità di provare interesse verso l'altro sesso 4) condizionata dalla famiglia che le insegnano a pescare solo i pesci grossi (Denaro, Prestigio, Potere) 5) si interessa di più all'amico egocentrico e simpatico che arriva sempre prima del timido e quando capisce che non va bene , per scrupolo non compromette l'amicizia tra i due ragazzi escludendo una frequentazione con l'altro .

6) preconcetti vari che esulano completamente dal come fosse la persona interessata a lei ma che la convincono fermamente a non iniziare una storia (religione, luogo di abitazione, lavoro, schieramento politico, squadra di calcio ecc....)

 

per farla breve :

 

Le rime nelle poesie del mio libro QUATTRORIGHE erano dedicate ad una donna vissuta solamente nella mia fantasia.. o meglio: esiste realmente la figura fisica della donna delle oltre 100 pagine di poesie, ma si trattò di una relazione platonica a senso unico che per fortuna non è sfociata in un'ennesima frustata alla mia autostima. (Quindi Grazie M. ! per aver mantenuto le distanze!) , poi,

Salvo avventure esclusivamente non sentimentali con tizie che neanche ricordo (e loro non ricordano me) , ebbi soltanto due storie (fidanzamenti) con donne che dopo 5/6 anni di fidanzamento , addirittura qualche mese prima del matrimonio, hanno lasciato i loro ex e hanno sfogato la loro ira, il loro rancore e la loro sofferenza su di me (che fortuna !! , ho pagato molto caramente i conti di due stronzi che neanche conosco !!!)

 

e alla fine ho incontrato un angelo … anzi … Angela e ringrazio Dio, o per chi è ateo le coincidenze, che me l' hanno fatta conoscere; non mi piace parlare della mia intima vita personale con mia moglie, vi dico solo che : SONO FELICE!!

 

E LO SCRITTORE ?!

 

La nascita di Ron Sisifo avvenne quando l'ultimo tassello di quel mosaico nella coscienza di Rosolino fu messo a posto. L'uomo, il lavoratore, lo scrittore e l'amante avevano finalmente iniziato a collaborare per evitare quel diabolico meccanismo in cui il cane si morde la coda. Il fallimento lavorativo e la mancata indipendenza economica ledevano l'autostima dell'uomo che rimaneva tale senza passare mai allo stadio di amante , le tre storie più importanti della vita del Ron ebbero infatti inizio solo in quei brevi periodi in cui esso lavorava regolarmente e percepiva qualche sorta di paga mensile , mentre il quarto stadio : lo scrittore era sempre vigile e attento nello raccogliere i vari pezzi di una identità ormai segnata da una profonda SPERSONALIZZAZIONE DELL'ESSERE, ossia la forzata convivenza tra due soggetti distinti e separati quali Rosolino e La sua Vita. Rosolino si muoveva secondo la propria mente, i propri desideri e i propri progetti, svegliandosi ogni mattina come nella pubblicità di un famoso integratore salino di cui lo slogan era : “ non importa che tu sia un leone o una gazzella , l'impostante è che tu corra “, solo che puntava sempre verso una direzione contraria a quella in cui decideva di andare la sua vita. Purtroppo lo scrittore si trova suo malgrado dentro la sua vita , e quest'ultima è molto più grande e potente di lui, trascinandolo ovunque ella volesse. Il risultato era puntare a destra, in alto e con una bandiera bianca con un numero dispari stampato sopra e ritrovarsi a sinistra, in basso e con una bandiera nera con un numero pari stampato sopra... tutto ciò che desiderava non si avverava, anche se tuttavia trovava sempre ciò che gli bisognava; allora è a questo punto che interviene Sisifo, che discerne quelle sottili differenze che poi cosi sottili non sono... anzi... sono quasi degli abissi!, ed accetta con consapevolezza che una forza veramente più grande dell'uomo ne dirige i passi verso un destino predefinito : non può più negare la presenza di Dio nella propria vita e l'unico modo per non sbattere contro un muro è abbandonarsi a questa corrente misteriosa senza opporvi inutilmente resistenza; e' questa forza che viene impressa nella stampa dei suoi libri, è l'essere consapevole per forza , è la verità!

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